

BASILICA
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Storia
La costruzione della chiesa – elevata a basilica nel 1964 – iniziò nel 1608 e venne praticamente ultimata nel secolo successivo. Lo stile è barocco e il progetto è del padre gesuita Luca Bienni di Salò.
L'armonica facciata è arricchita dal bel protiro in marmo, da lesene ioniche e tuscaniche, da due medaglioni laterali in marmo bianco, da una monofora centrale balaustrata e dal timpano con cornice e dentelli, sormontato da sfere metalliche e croci. La porta lignea, recentemente restaurata, risale al 1680.
Il campanile, sul lato destro, è in stile barocco.
La cupola, impostata sul tamburo cilindrico, con la lanterna sormontata dal cupolino con sfera e croce, viene innalzata nel 1727 su progetto dell’architetto Paolo Soratino di Lonato, in occasione della canonizzazione del Beato Luigi.
La navata
Il grande ambiente interno ad aula, che ricorda la pianta della chiesa del Gesù a Roma, si presenta nella sua semplicità architettonica, sottolineata dalle modulazioni dell’illuminazione con sei cappelle laterali; la decorazione è barocca.
Al centro del soffitto, a botte, una tempera del pittore Martinenghi eseguita nel 1891, rappresenta il Santo che insegna il catechismo ai giovani di Roma, mentre sopra le cornici orizzontali della volta, sono raffigurati i dodici apostoli e i simboli dei quattro evangelisti.
L'affresco fra le due membrature dell’arco trionfale eseguito nel 1741 dal pittore veronese Giorgio Anselmi, rappresenta la gloria di San Luigi Gonzaga. Fra le cappelle laterali e sulla parete di fondo, sono collocati dieci ovali monocromi della seconda metà del 1600, che, con la grande tela pota sopra la porta d'ingresso, illustrano episodi della vita interiore del Santo. Il pulpito, la tribuna del principe, i matronei e i sei confessionali lignei ricchi di intagli profondi a motivi vegetali, sono di pregevole fattura e risalgono alla fine del 1600 e ai primi del 1700.
Le Cappelle laterali
A destra della porta d'ingresso la cappella di San Stanislao Koska. La pala posta sull'altare, raffigura il Santo in preghiera davanti ad un quadro della Pentecoste. L'opera datata 1737 è firmata dalla bolognese Lucia Torelli.
Di fronte, la cappella del Crocefisso. Conserva una bella scultura in legno del Cristo morto sulla croce. L'opera attribuita ad un artigiano locale della fine del 1600, è caratterizzata da un certo realismo anatomico e cromatico.
Segue quella dedicata all’Assunta. Il seicentesco paliotto dell’altare decorato con finissime tarsie marmoree, è abbellito al centro, da una piccola immagine dell’Assunta scolpita in marmo bianco. La tela, di autore ignoto, è della seconda metà del 1700.
Di fronte, la cappella di San Francesco Saverio. Nella tela, sull’altare, il Santo viene rappresentato nell’atto di predicare il Vangelo ai popoli non ancora venuti in contatto con il Vangelo. L'opera, né datata, né firmata, risale alla prima metà del 1700.
Segue quella dell’Addolorata. La pala dell’altare, porta in basso a destra, la scritta: "Guercino Giovanni Francesco - Cento 1650" e va collocata all'interno della tarda produzione del maestro ferrarese.
Di fronte, la cappella di S.Ignazio di Lojola, il fondatore della Compagnia di Gesù. Sulla tela dell’altare è raffigurata l'apparizione della Trinità al Santo. L'opera è attribuita ad un pittore locale del 1700.
Il Presbiterio
L'area del presbiterio, delimitata da una balaustra in marmo, è dominata dalla monumentale e complessa struttura dell'altare maggiore di epoca tardobarocca, ricca di marmi, di sculture e di elementi architettonici. L'opera viene realizzata nel 1761 su progetto di Paolo Soratino.
Alle estremità laterali dell’altare e dell’ancona, addossata alla parete dell'abside, due copie di angeli in marmo bianco reggicandelabro e le statue classicheggianti raffiguranti le virtù dell’innocenza e della penitenza.
Al centro, angeli genuflessi e cherubini ornano il tempietto che custodisce l'urna col teschio di San Luigi Gonzaga, donato dai Gesuiti al fratello del Santo, Francesco, nel 1610. Sopra la reliquia è collocata la pala del 1734 di Antonio Balestra raffigurante San Luigi in preghiera davanti alla Vergine. Il grande complesso marmoreo è sovrastato dal trionfo eucaristico (simbolo dei Gesuiti) e da angeli adoranti. Tra la mensa dell’altare a pianta concava e l'ancona, una scala in marmo permette ai fedeli di passare davanti alla reliquia del Santo.
Ai lati dell'altare maggiore, due mense in legno di noce intagliato con motivi decorativi cinquecenteschi.
I quattro pennacchi della cupola, incorniciati da decorazioni a stucco, sono attribuiti al Pitocchetto (secolo XVIII) e rappresentano episodi della vita del Santo: la nascita, la prima comunione, la rinuncia al marchesato e l'ingresso di Luigi nella Compagnia di Gesù a Roma. La calotta interna della cupola, è ornata da una ricca decorazione a stucco con otto medaglioni affrescati, raffiguranti le virtù cristiane. La carità è rappresentata da S.Luigi vestito da principe nell’atto di soccorrere l’appestato. Nell’interno del cupolino della lanterna, una colomba rappresenta lo Spirito Santo.
L'organo, collocato a destra del presbiterio datato 1794, è firmato da Gerolamo Bonatti. Le cantorie, in stile rococò, sono decorate da scene laccate su fondo oro e rappresentano paesaggi cinesi.
La Sacrestia
A sinistra del presbiterio, sotto la cantoria, si apre l'accesso alla sacrestia. Nel medaglione centrale del soffitto, è affrescata la gloria di San Luigi. Il vasto ambiente è arricchito da un arredo ligneo in noce di finissima qualità.
L'opera artisticamente più pregevole è l'altare in legno datato 1684 della bottega del Ceratelli. Al centro, sopra il tabernacolo, una tela della fine del 1500 (importantissima dal punto di vista iconografico) rappresenta San Luigi in preghiera davanti alla Vergine.
Di fronte, una tela settecentesca attribuita al Furioli, raffigura il Santo in atto di presentare le tre nipoti (in abiti religiosi) Cinzia, Olimpia e Gridonia, alla Vergine. Alle pareti tre ovali monocromi, rappresentano momenti della diffusione del culto aloisiano, mentre le otto tele della seconda metà del 1600 poste negli angoli, raffigurano angeli e Santi della Bibbia.
Orari delle celebrazioni
SS. Messe feriali
Mattina - 8:00
Sera - 18:00
Prefestiva - 18:00
SS. Messe festive
Mattina - 10:30
Sera - 18:00
Adorazione eucaristica
Tutti i giorni feriali alle 17:00,
escluso il
venerdì
Il venerdì ore 15:00 Divina Misericordia
Lodi
Tutti i giorni feriali alle ore 7:40
Vespri tutti i giorni feriali ore 17:25
S. Rosario
Tutti i giorni mezz'ora prima della Messa
Serale
Confessioni
Tutti i giorni durante l'orario di apertura